Somatotopie e Reflessoterapie

 

RICERCHE FISIOLOGICHE SULLE SOMATOTOPIE E LE AREE RIFLESSE ALLA BASE DELLA RIFLESSOLOGIA.
Testo tratto dal primo capitolo del testo "SOMATOTOPIE, AREE RIFLESSE E RIFLESSO TERAPIE"
Da "RIFLESSOLOGIA GENERALE" (Rèflexologie generale) di J. M. Bourge

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SOMATOTOPIE:PRINCIPI GENERALI

SOMATOTOPIE E AREE RIFLESSE

RIFLESSOLOGIA: DIAGNOSI E TRATTAMENTO



SOMATOTOPIE: PRINCIPI GENERALI


I termini “somatotopia” “organizzazione somatotopica” “rappresentazione del corpo” “organizzazione topografica” e simili presuppongono i seguenti due elementi:
1) una parte del corpo che rappresenti un’altra parte del corpo
2) una parte del corpo che sia rappreentata da un’altra parte del corpo
La parte del corpo che rappresenta è appunto la “somatotopia” cioè la rappresentazione di un luogo del corpo in se stessa, cioè in un’altro punto del corpo: parte rappresentata e parte rappresentante (la somatotopia) stanno tra loro in una relazione analoga a quella in cui stanno un qualunque luogo o struttura esistente (casa, strada, città, regione ecc) e la sua rappresentazione grafica che ne rispetti, secondo una opportuna scala, l’estensione e i rapporti spaziali, che ne sia cioè la rappresentazione topografica o mappa.
La somatotopia presuppone anche un rapporto funzionale che sia alla base di questo rapporto spaziale.
Del resto anche la mappa di solito presuppone una funzione: quella di essere utile ad orientare, a ricordare una forma, una dimensione, una posizione nello spazio di qualcosa.

Quindi ogni somatotopia è caratterizzata da rapporti spaziali e funzionali.
La struttura organica che con maggiore evidenza mostra la sua organizzazione somatotopica nei confronti del corpo (sia come parte rappresentante o somatotopia attiva sia come parte rappresentata o somatopia pasiva) è il sistema nervoso.
Il sistema nervoso, che si può dividere in sistema nervoso afferente (fibre nervose che portano impulsi, provenienti dal corpo o dall’ambiente, ai centri nervosi) sistema nervoso centrale che ha tra le sue complesse funzioni quelle di ricevere stimoli, elaborarli , ed emettere stimoli adeguati a quelli ricevuti dal sistema nervoso efferente (strutture nervose che conducono dai centri nervosi al corpo impulsi che determinano risposte del corpo adeguate agli sstimoli inviati dal corpo stesso o dall’ambiente al sistema nervoso centrale..)
Il sistema nervoso pone l’individuo in grado di rispondere adeguatamente a tutte le variazioni interne ed estene in modo da mantenere le condizioni vitali migliori.
Per far questo è organizzato, nella sua parte centrale in somatotopie attive e passive.
Infatti le fibre efferenti portano impulsi da una parte del corpo ai neuroni del sistema nervoso centrale:
queste cellule costituiscono un centro che è una somatotopia dell’organo da cui riceve stimoli (il numero di cellule è in genere dipendente all’estensione dell’organo e dalla variètà di stimoli che invia, si comporta in qualche modo come l’organo stesso, perchè stimolando questo centro si hanno risposte analoghe a quelle che si hanno stimolando l’organo) Il centro nervoso che ha ricevuto l’impulso nervoso a sua volta si connette con altri centri nervosi per determinare una risposta, più o meno diretta. Può connettersi direttamente con un centro di neuroni efferenti, che daranno immediatamente una risposta stimolando adeguatamente una parte del corpo (riflessi).
I centri dei neuroni efferenti sono somatotopie degli organi (ad es.i muscoli), che riceveranno gli stimoli.
Ma le risposte possono essere indirette, in quanto l’impulso afferente può essere inviato a centri nervosi superiori,sempre più complessi, i quali si collegheranno con centri effettori per una adeguata e complessa risposta.
Tutti i vari relais del sistema nervoso centrale si possono considerare somatotopie. Anzi le somatotopie più note sono proprio quelle della corteccia cerebrale sensitiva e motoria.


Le somatopie : motorie, sensoriali, funzionali , indicano che le cellule corticali che danno origine a fibre motorie dirette ai muscoli si trovano tra loro nello stesso rapporto spaziale che hanno tra loro i muscoli.
Secondo alcuni autori però più che i muscoli è rappresentata la funzione, cioè i movimenti. Una importante
informazione funzionale può essere ottenuta dall’estensione di area corticale deputata ad una specifica parte del corpo. Vediamo così che le aree corticali della mano e del piede hanno da sole una estensione uguale a quella di tutti gli altri muscoli dell’intero arto, cioè tispettivamente del braccio e della gamba.
Inoltre il pollice e l’alluce, molto mobili e dotati di movimenti molto fini hanno aree di rappresentazione sulla corteccia cerebrale molto più ampie di quella delle altre dita meno mobili. Anche le labbra e la lingua hanno una rappresentazione corticale assai ampia rispetto alla loro estensione, giustificata dalla complessità della funzione motoria di dette strutture che intervengono nel linguaggio verbale, nella mimica e nella comunicazione in genere. Questo significa che la complessità funzione richiede un maggior numero di neuroni efferenti Il primo fisiologo che ipotizzò l’esistenza di un’area motoria cerebrale ad organizzazione somatotopica fu nel 1870 il neurofisiologo Hughlings Jackson, sulla scorta di osservazioni relative alle caratteristiche di alcuni accessi epilettici (quelli che insorgono a livello dell’area motoria corticale, la cui esistenza fu in seguito dimostrata), accessi che ora portano il suo nome, e che sono caratterizzati dal fatto che queste crisi si estendono in successione ordinata: ad es. prendono origine dalle labbra e si estendono poi alla faccia, quindi all’arto superiore e poi a quello inferiore: da ciò egli dedusse che in qualche parte del cervello dovesse esserci aree nervose in rapporto con le labbra e le altri parti del corpo, e che inoltre queste aree dovessero essere in disposte in modo ordinato e tale da giustificare questa successione ordinata della scarica epilettica: in altre parole l’area cerebrale deputata a rappresentare il resto della faccia doveva essere la più vicina a quella delle labbra, dal momento che, estendendosi l’accesso dalle labbra alla faccia, l’area della faccia doveva essere eccitata per prima e questo poteva essere giustificato dal suo essere più vicina a quella delle labbra.Analogamente l’area cerebrale deputata al braccio doveva essere più lontana da quella delle labbra rispetto all’area del resto della faccia, ma più vicina rispetto all’area della gaba. Indipendentemente da Jackson nel 1880 G. fritsch e E.Hitzig in una pubblicazione scientifica comunicarono la loro scoperta dell’eccitabilità elettrica della corteccia motoria del cane della scimmia e riportarono i disegni, ottenuti con metodi sperimentali, relativi alle mappe corticali dell’area della faccia, del braccio e della gamba e provarono che sulla corteccia erano rappresentate anche piccole parti del corpo.
Esperimenti analoghi a quelli di questi ricercatori furono successivamente condotti su scimmie e scimpanzè da altri fisiologi, tra cui Sherrinton e Fulton.
Cushing e Penfield condussero per primi esperimenti sulle mappe motorie corticali dell’uomo, nel corso di un intervento chirurgico in anestesia locale.
La sperimentazione sempre più accurata, dopo aver dimostrato l’esistenza di aree deputate alla faccia, al braccio,alla gamba, è riuscita a localizzare le aree di localizzazione delle dita, delle singole articolazioni, fino a giungere (Marion Hines) a sostenere che ogni muscolo avesse una sua area di rappresentazione corticale.
Hughlings Jackson insieme ad altri ricercatori affermarono invece un’ipotesi opposta: ogni muscolo non ha una sua area del tutto specifica di rappresentazione corticale, ma le aree di gruppi muscolari si sovrappongono .
A questa conclusione erano pervenuti osservando che dopo la distruzione dell’area corticale di rappresentazione di un arto si può riprendere l’uso di detto arto: questo può avvenire solo se l’area corticale distrutta può essere sostituita da un’altra: pertanto le aree di rappresentazione non hanno una specificità assoluta ma, pur se specifiche in determinate condizioni, hanno la possibilità di estendere in alcuni casi e la loro rappresentazione per sostituire aree corticali lesionate.
Sherrington sostenne che la corteccia cerebrale funziona in termini di movimenti e e non di muscoli.

Questa questione è rimasta controversa e per risolverla sono state fatte numerose sperimentazioni, studiando le risposta di un singolo muscolo alla stimolazione cerebrale sistematica della corteccia motoria.

In definitiva queste ricerche hanno dimostrato l’esistenza dell’area motoria di rappresentazione per ogni muscolo, pur evidenziano una sovrapposizione di dette aree e la possibilità della corteccia cerebrale di sostituire funzionalmente aree lesionate grazie alle molteplici interconnessioni
neuronali che possono, in caso di lesioni, potenziarsi in modo da sostituire funzionalmente la parte lesa.
In altre parole, dando per scontato che le cellule nervose non si riproducono (asserzione accettata da tempo ma recentemente messa in discussione) , il deficit fisiologico determinato dalla lesione di un’area con rappresentazione specifica può essere sostituito dal potenziamento funzionale di un’insieme di aree contigue che potenziano le loro interconnessioni e “coprono” la funzione dell’area lesionata: in questo modo la corteccia cerebrale, pur costituita da centri diversi per funzione, conserva una sua fondamentale unità.


 

AREE RIFLESSE: LE SOMATOTOPIE TRA LE VARIE PARTI DEL CORPO

Somatotopie corpo-sistema nervoso e Somatotopie sistema nervoso-corpo
Sono indispensabili e giustificate dalla la funzione del sistema nervoso di mettere in relazione tra loro le varie parti del corpo e quindi di essere connesso con tutte, perchè mai dovrebbero esserci somatotopie tra organo e organo?

Somatotopie tra le varie parti del corpo
Perchè sulla pianta del piede, sul padiglione auricolare, sull’iride duvrebbero esserci topografie di altri organi; anzi,e a maggior ragione, perchè dovrebbe esserci la topografia dell’intero corpo?
In realtà questa è una conseguenza ineliminabile dell’esistena dell’organizzazione nervosa.
Se si ammette che il sistema nervoso è connesso con tutto il corpo, ogni parte connessa con il sistema nervoso (e tutte lo sono) saranno connesse con la totalità del corpo, e lo saranno con la stessa modalità del sistema nervoso centrale, quello della somatotopia

Ogni parte del corpo è quindi una somatotopia dell’intero organismo.
Questo non esclude che vi siano altre modalità di connessione tra le varie parti del corpo che possano influire sull’esistenza delle somatotopie (es.canali energetici,ecc)
La somatotopia è lo specchio di un rapporto spaziale ma anche funzionale, perché se una alterazione è sull’organo, dal momento che quest’organo è
anatomicamente (fibre nervose), fisiologicamente (stimoli), energeticamente (canali energetici) in
connessione con l’organo di cui è somatotopia, rifletterà gli squilibri fisiologici ed energetici dell’organo che rappresenta, e li rappresenterà
mantenendo i rapporti spaziali della somatotopia, cioè con alterazioni anatomiche che sono in relazione con
l'estensione e la gravità della patologia.
 

 

RIFLESSOLOGIA : DIAGNOSI E TRATTAMENTO

Le somatotopie tra le varie parti del corpo, rese possibile dalle connessioni nervose (aree riflesse) sono in rapporto funzionale tra loro: agendo sull'area che rappresenta una parte del corpo, si agisce per via nervosa su questa parte del corpo rappresentata.

Le azioni possono essere tali da determinare cambiamenti positivi, terapeutici, volti alla guarigione dell'organo rappresentato, qualora questo fosse in condizioni di squilibrio.

Attraverso opportune metodiche l'area di rappresentazione (somatotopia o area di riflessione), puo essere utilizzata per valutare le condizioni vitali dell' organo rappresentato ( diagnosi riflessologica) e per inviare stimoli terapeutici all'organo(riflessoterapia).

Diagnosi riflessologica e riflessoterapia sono sono i cardini della riflessologia da somatotopie varie alla
totalità del corpo.

I percorsi reflessologici più conosciuti sono:

Riflessologia auricolare
Riflessologia iridea
Riflessologia plantare
Riflessologia palmare
Riflessologia linguale
Riflessologia cervicale
Riflessologia labiale
Riflessologia palpebrale
Riflessologia craniale
Riflessologia sacrale
Riflessologia ombelicale
Riflessologia della linea alba
Riflessologia rachidea
Riflessologia deltoidea
Riflessologia addominale: area intestinale, area
epatica, area rettale, area uterina